Lo spumante traina il mercato dei vini dell’Oltrepò Pavese: nel 2022 è aumentata del 20% la produzione di Metodo Classico, che passa dai 12.230 ettolitri del 2021 ai 14.557 del 2022 e più di mezzo milione di bottiglie emesse dalle 169 aziende della denominazione.
A questo si aggiunge il buon risultato del Pinot nero che registra un 7,5% in più di bottiglie (361.671 contro i 336.283 dell’anno precedente).
Lo rivela il report della società di certificazione Valoritalia, secondo cui nel 2022 nell’Oltrepò Pavese sono state prodotte quasi 74 milioni di bottiglie, di cui 45,4 milioni a marchio Igt e 28,3 milioni a denominazione (Bonarda, Oltrepò Pavese, Sangue di Giuda, Metodo Classico, Buttafuoco, Pinot Nero, Pinot Grigio, Casteggio).
Nonostante l’expolit del Metodo Classico, la Bonarda resta la denominazione con la maggiore produzione (quasi 15 milioni di bottiglie per 922 aziende).
Nel 2022 nell’Oltrepò Pavese sono state prodotte quasi 74 milioni di bottiglie, di cui 45,4 milioni a marchio Igt e 28,3 milioni a denominazionevigneti dell’Oltrepò Pavese
Tra le altre denominazioni, pressoché dimezzata la produzione di Sangue di Giuda (-48,9%) con le bottiglie che sono scese dell’11,2% da 3,1 milioni del 2021 a 2,8 milioni del 2022.
Anche il Buttafuoco (123 aziende aderenti alla denominazione) registra un calo, seppur lieve, del 7% della produzione (da 3.437 a 3.177 ettolitri) e del 6% dell’imbottigliato (396.484 nel 2022).
Più marcata la discesa del Pinot grigio: -18,6% di produzione (8.115 ettolitri) e -20% di bottiglie (241.147).
L’Oltrepò Pavese supera invece i 9 milioni di bottiglie, mentre si riaffaccia sul mercato, seppur con piccoli numeri (solo 8 aziende produttrici), la Doc Casteggio, di cui sono state prodotte 3.500 bottiglie nel 2022.
Per gli Igt il Provincia di Pavia (1.323 aziende) registra un -25% di produzione (326.947 ettolitri) e -6% di bottiglie con 45,4 milioni del 2022 contro le 48,3 del 2021.